Il museo egizio
Venerdì 24 gennaio 2014 siamo partiti alle 8:15 del mattino
per andare al museo egizio di Torino. Siamo arrivati in Piazza Castello verso
le 10:15, abbiamo fatto una breve passeggiata per raggiungere il museo e
abbiamo fatto una merenda prima della visita. Mentre il primo gruppo di bambini
è andato in bagno, Michele, Riccardo, Michael, Andrea e la nostra maestra
Chantal hanno giocato alle guerre dei mondi immaginari. Poi sono arrivati tutti
e siamo andati a fare il laboratorio “Un giorno da scriba”, dove abbiamo imparato
a scrivere e leggere la scrittura egizia. Abbiamo anche scritto il nome di
Tutankhamon su di un papiro. Ognuno di noi ha ricevuto una scheda in cui si
dovevano ricopiare dei geroglifici con la matita ma senza poter usare la gomma,
proprio come degli scriba. Il laboratorio per alcuni di noi è stata bello e
interessante, per altri un po’ noioso perché si aspettavano delle attività più
giocose e coinvolgenti. Poi siamo andati a pranzare in un self-service dove
ognuno di noi ha potuto scegliere quello che voleva . Finito di mangiare ci
siamo recati al museo e abbiamo iniziato la visita guidata, grazie alla quale
abbiamo potuto vedere delle statuine che venivano messe dentro i sarcofagi
perché si credeva che nell’aldilà esse avrebbero preso vita. Abbiamo scoperto
che le statue e i disegni degli uomini erano colorati di marrone perché
lavoravano sotto il sole, mentre le donne erano colorate di rosa perché stavano
in casa. Abbiamo visto anche dei sarcofagi, dei gatti mummificati, delle
mummie, degli scarabei e delle sfingi. C’era una mummia che aveva ancora i
capelli e le unghie, ma i gioielli erano stati rubati. Abbiamo anche visto la
tomba e la mummia di Kha, un famoso architetto egizio. La tomba di Kha
conteneva tre sarcofagi, mentre quella di sua moglie ne conteneva solo due. Poi
abbiamo visto anche la parrucca e il beauty
case della moglie di Kha, il gabinetto, i vestiti che si usavano, i letti e
il cibo che si metteva nei sarcofagi. Abbiamo visto il “libro dei morti”, una
guida per il viaggio nell’aldilà in cui si spiegava ai defunti come
comportarsi. Sul libro era rappresentata la scena del giudizio in cui le
divinità pesavano il cuore del defunto che non doveva superare il peso di una
piuma di struzzo. Finita la visita siamo tornati al pullman e siamo ripartiti
per Aosta. Avremmo voluto avere più tempo a disposizione per visitare il museo
con più calma e vedere più cose.
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